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L'anniversario dei cinquantanni dalla fine della lotta di liberazione algerina rappresenta il punto di partenza per una riflessione sull'importanza che quell'evento storico riveste tutt'oggi. L'obiettivo che si pone il libro di Quadrelli è quello di porre al centro del dibattito "l'attualità" della Rivoluzione algerina, per comprendere il suo ruolo cruciale per il mondo contemporaneo. In primo luogo essa rappresenta l'esemplificazione più significativa di un mutamento di paradigma della forma guerra: il conflitto assume i tratti dello scontro di classe, ponendo in contrasto lo Stato, cioè la classe dirigente, con la stessa popolazione. In seconda battuta la Guerra d'Algeria esporta attraverso i processi dell'immigrazione la soggettività delle masse extraeuropee dentro le metropoli del Vecchio continente, anticipando molte delle dinamiche sociali odierne. Infine quel modello politico-militare rivive oggi, come "memoria attiva", negli orizzonti delle masse subalterne extraeuropee, che sempre più frequentemente traggono ispirazione nei propri modelli organizzativi e nelle istanze ideali da quel precedente storico. L'insieme di questi motivi sembra emancipare la guerra di liberazione algerina dalle mere retoriche commemorative per farne, al contrario, una storia del presente.